Classificazione al fuoco materie plastiche

Spesso ci viene chiesto una lastra ignifuga. Ma cosa vuol dire “ignifugo”?

ignifugicità

Nel settore industriale, non esistono materiali ignifugi o non, ma ci sono classificazioni del grado di ignifugicità. Quest’ultima viene espressa in termini di resistenza al fuoco, in relazione alle costruzioni, o reazione al fuoco, per i materiali.

Molto spesso però vi sarà capitata la richiesta di utilizzare delle lastre che fossero in classe 1 di resistenza al fuoco. Andiamo a scoprire nel dettaglio cosa si intendeva:

La modalità di reazione al fuoco, alimentando o attenuando il fuoco al quale è esposto per mezzo della propria decomposizione.

La reazione al fuoco è un parametro che viene assegnato al materiale, che può avere notevole importanza nel campo dell’edilizia e dei luoghi d’interesse.

La classe di reazione al fuoco viene assegnata sottoponendo il materiale a diversi test, in funzione dell’utilizzo a soffitto, parete o pavimento, nel rispetto delle normative vigenti nel proprio paese.

In Italia la richiesta più ricorrente è che i materiali siano in classe 1, oppure secondo la classificazione europea in Bs1d0.

Di seguito il significato delle classificazioni nei principali paesi.

La capacità di una costruzione di isolare e resistere all’incendio, senza alimentarlo.

 

Le sigle che definiscono le caratteristiche di resistenza al fuoco utilizzano le lettere R, E, I, che hanno un preciso significato derivante dalle esigenze di difesa dal fuoco.

  • Resistenza R: attitudine a conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco;
  • Ermeticità E: attitudine a non lasciar passare, nè produrre, quando sottoposto all’azione del fuoco da un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto;
  • Isolamento termico I: attitudine a ridurre la trasmissione del calore.

 

classi-di-reazione-al-fuoco

Nell’immagine qui sopra, è rappresentata la divisione in classi secondo la normativa europea. Ciascun paese ha una propria classificazione, e così anche l’Italia. Tuttavia, il 14 ottobre 2022, il Ministero dell’interno ha emesso un Decreto Ministeriale che abroga la classificazione di reazione al fuoco italiana precedentemente in vigore dal 26 giugno 1984 e lascia valide le classi europee. Per completezza, la vecchia classificazione italiana e quella europea vigente sono discusse successivamente.

È necessario premettere che non esistono materiali plastici incombustibili, quindi facenti parte della classe A1 europea o classe 0 italiana.

 

Come visibile nella figura sopra, le classi europee stabilite dalla normativa europea EN 13501-1 sono:

A1, A2, B, C, D, E, F,

con crescente infiammabilità. A1 raggruppa i materiali incombustibili.

Per l’utilizzo a pavimento, insieme alla classe di reazione del materiale, troviamo la dicitura “fl” floor (pavimento).

Le classi europee presentano però una particolarità. Nei vari gradi di reazione troviamo le seguenti diciture:

  • s (smoke): livello di emissione dei fumi con valori che vanno da 1 (assente o debole) fino a 3 (elevato)
  • d (drops): gocciolamento di particelle ardenti con valori compresi tra lo 0 (assente) e il 2 (elevato)

 

In Italia, fino al 14 ottobre 2022, le classi di reazione al fuoco venivano definite nel seguente ordine secondo il D.M. 26 giugno 1984:

0 non combustibili
1 combustibili e non infiammabili
2 combustibili, difficilmente infiammabili
3 combustibili infiammabili

 Confronto classi europee e italiane

Come avete potuto notare dalla descrizione sopra, la classificazione europea è molto più dettagliata di quella italiana. Infatti, di seguito sono presentate le tabelle di conversione e ciascuna classe italiana corrisponde a molte più classi europee, distinte soprattutto per l’opacità dei fumi e il gocciolamento dei materiali.

  • Impiego a pavimento
classe-al-fuoco-europea-italiana
  • impiego a parete
classi-al-fuoco-europa-italia
  • impiego a soffitto
classi-al-fuoco-italia-europa

 Confronto con le altre classi europee

E’ possibile che dei fornitori esteri usino le classificazioni del loro paese. Di conseguenza, forniamo una tabella di conversione tra la norma europea e quelle tedesca, francese e inglese.

confrontoeuropee